Informazioni tecniche: Travi continue gettate in operaTravi continue realizzate con cassero tradizionale Viadotto Modena VI75B interconnessione di Modena Ovest Il Viadotto Modena tratto B è costituito da n. 2 vie di corsa, che scavalcano l'interconnessione di Modena Ovest.
Assemblaggio e movimentazione casseri e torri di sostegno Non
essendoci particolari difficoltà realizzative dovute all'ambiente
esterno, l'opera di scavalco dell'interconnessione di Modena Ovest è
stata realizzata con un sistema tradizionale di cassero sostenuto da
torri. Una volta assemblate e posizionate le torri si procede alla
movimentazione dei telai di fondo e del relativo elemento di cassero
esterno precedentemente assemblato a terra. Il posizionamento del
cassero sopra le torri viene effettuato mediante l'ausilio di autogrù. I
tre conci costruttivi sono rispettivamente di 53.10 m per la prima
fase, 57.45 m per la seconda fase e 25.45 m per la terza fase. Al
termine della realizzazione del 1 grado e 2 grado concio si applica un
carico sullo sbalzo, determinato progettualmente, per imprimere le
sollecitazioni tipiche della trave gettata in un'unica soluzione.
Assemblaggio dell'armatura lenta e di pre-compressione Eseguita
la corretta disposizione di tutti gli elementi costituenti la
casseratura esterna ed eseguita la verifica attraverso un controllo
topografico, si procede al montaggio del ferro di armatura lenta, nonchè
dell'armatura di precompressione, operando direttamente sul cassero.
Travi continue realizzate con cassero tradizionale Chiusura del cassero interno e getto del calcestruzzo Gli
elementi che compongono il cassero interno vengono anch'essi assemblati
a terra e posizionati successivamente per la chiusura definitiva con il
corrispondente elemento di cassero esterno. Il getto avviene
utilizzando due pompe disposte sui due lati dell'impalcato: a partire
dai 3/4 circa della luce della prima campata, si procede al getto del
fondo muovendo le due pompe in direzione opposta. Sul cassero esterno
sono posizionati vibratori elettrici a parete, alimentati a 42 V e con
le seguenti caratteristiche: forza centrifuga 14 KN, potenza 1500 W.
Sono inoltre previste finestre sul cassero interno in corrispondenza dei
pulvini per consentire la vibrazione ad ago. Anche le pareti vengono
vibrate ad ago dall'alto. Una volta completata la soletta, si procede
al getto delle pareti: questa volta le due pompe operano in modo
simmetrico e con continuità per strati di 50 cm.
Scassero ed applicazione del carico Il
disarmo del cassero di testata avviene il giorno successivo al getto ed
a seguire si procede con il disarmo del cassero interno. Raggiunta la
resistenza minima del calcestruzzo prevista progettualmente (30 MPa), si
procede alla prima fase di tesatura delle barre di precompressione ed
alla successiva rimozione del cassero esterno avendo cura di abbassare e
sfilare prima le torri e poi il fondello con il cassero. L'applicazione
del carico sullo sbalzo, per passare alla fase successiva di getto,
avviene mediante l'utilizzo di una traversa posta sulla sommità della
trave per mezzo di stralli ancorati in fondazione. In tal modo si
simula la continuità della trave imprimendo le sollecitazioni, sul
concio gettato, che si avrebbero per effetto del carico dell'intera
trave. Verificato il raggiungimento della resistenza del calcestruzzo di
40 MPa, si completano le operazioni di tesatura e si procede con
l'iniezione dei cavi. Si passa poi alla realizzazione del 2 grado e del 3
grado concio con un procedimento del tutto analogo a quello descritto
per la prima fase.
Travi continue realizzate con centina
autovarante Viadotti Modena VI75D, Secchia VI80B e Brennero VI74B
realizzati con centina a struttura reticolare Come già
precedentemente riportato le opere di scavalco del fiume Secchia (VI75D:
due vie di corsa e VI80B: una via di corsa) e dell'autostrada del
Brennero (VI74B: due vie di corsa) sono anch'esse costituite da travate
continue di 136 m con luci di 40-56-40 m. Negli schemi allegati sono
riportate le vie di corsa dei tratti di Viadotto in esame. Per la
realizzazione di tali opere si è ricorsi all'utilizzo di una centina
autovarante a struttura reticolare che ha lo scopo di sostenere
dall'alto le casseforme per il getto della trave.
Varo della centina autovarante Il
varo della travatura principale avviene posizionando i singoli conci
della trave U3500 sulla torre S250 e sulle torri ausiliarie P50,
precedentemente montate secondo il seguente schema: - si posiziona il primo concio della travatura da 18 m in testa alle torri S250 e P50 intermedia -
si appoggia un secondo concio della travatura principale U3500,
anch'esso di 18 m, in testa alle due torri ausiliare P50, e lo si
connette al primo concio tramite appositi perni di accoppiamento - si vincola al primo concio l'avambecco, costituito da una struttura reticolare doppia - si posiziona il terzo concio della travatura principale vincolandolo al secondo concio U3500 -
si avanza l'intera centina per permettere il completamento del
montaggio di tutta la struttura, sempre aggiungendo singoli elementi.
Travi continue realizzate con centina autovarante Montaggio e varo dei casseri esterni Il
primo montaggio del cassero esterno avviene assemblando a terra tutte
le parti che lo costituiscono, dal telaio di fondo agli elementi della
cassaforma, successivamente si movimentano gli elementi gi assemblati. Sulla travatura principale si predispongono le barre di sospensione, 032/047 mm, che servono per collegare il cassero. L'insieme
telaio di fondo-cassero viene movimentato dall'area di stoccaggio fin
sotto la centina, e sollevato da terra tramite una gru a cavalletto che
corre su apposite rotaie posizionate sui correnti esterni delle travi
reticolari. Una volta in quota, viene fissato nella propria posizione mediante le citate barre di sospensione.
Assemblaggio dell'armatura lenta e di pre-compressione Completato
il montaggio di tutti gli elementi di cassero della fase in esame, si
procede alla loro corretta messa in quota, mediante rilievo topografico,
operando sulle barre di sospensione. Quindi si effettua il montaggio
dell'armatura direttamente sul cassero, dalla maglia esterna a quella
interna, secondo la seguente sequenza di montaggio: 1) Posa
dell'armatura di fondo e dell'armatura d'ala lati esterni compresi i
distanziatori. Nell'ala della trave dopo aver collocato il primo strato
di armatura si procede alla sistemazione dei traliccetti distanziatori e
dei sostegni per le barre di precompressione. Si posizionano quindi le
guaine con le barre di precompressione. 2) Posa armatura di supporto per le barre di precompressione, letto interno. 3) Posa delle guaine e delle barre di precompressione, letto interno; 4) Posa dell'armatura interna.
Travi continue realizzate con centina autovarante Chiusura del cassero interno Per
il cassero interno si utilizzano le stesse modalità operative adottate
per l'assemblaggio e la movimentazione del cassero esterno, collegando a
terra tutti gli elementi che lo compongono e movimentando, mediante
l'utilizzo del carroponte, ogni concio fino alla chiusura definitiva.
Getto del calcestruzzo Il getto del calcestruzzo avviene utilizzando tre pompe secondo le seguenti fasi (1 e 2 concio):
1) Il calcestruzzo è pompato attraverso i bocchettoni a serranda posti sul cassero interno. Due
pompe procedono dal centro della campata verso gli appoggi (in
direzione opposta) mentre la terza pompa parte dalla punta dello sbalzo
andando a ritroso verso l'appoggio. Questa modalità di getto nasce
dall'esigenza di caricare prima le parti di cassero (mezzeria e sbalzo)
soggette a maggiore abbassamento, in modo da far avvenire i cedimenti
prima che inizino le reazioni nel calcestruzzo. La misura è comunque
cautelativa in quanto la miscela adottata consente di mantenere fluido
il calcestruzzo per un tempo di circa 5-7 ore.
2) Completato il
fondo, si procede al getto delle pareti e dei risalti in strati regolari
di 50 cm circa con continuit dal pulvino di giunto verso l'altra
estremità ed in maniera equilibrata nelle due pareti. Per il terzo
concio il procedimento è analogo, ma si opera con due pompe a partire
dallo sbalzo verso l'appoggio sia nel fondo che successivamente in
parete.
Travi continue realizzate con centina autovarante Scassero ed avanzamento alla fase successiva di getto Il
disarmo dei casseri di testata avviene il giorno successivo al getto; a
seguire si procede con il disarmo del cassero interno. Raggiunta la
resistenza minima del calcestruzzo prevista progettualmente,
(rispettivamente per il 1, 2 e 3 concio di 33 MPa, 29 MPa, 30 MPa) si
procede alla prima fase di tesatura delle barre di precompressione ed
alla successiva rimozione del cassero esterno. La tesatura avviene in prima fase con le seguenti percentuali 70%, 60% 50% rispettivamente per 1, 2 e 3 concio. Per
la realizzazione della fase successiva si effettua l'avanzamento della
centina, si carica l'appoggio appositamente predisposto sullo sbalzo e
si scarica la retrostante torre di pila. In tal modo si simula la
continuità della trave imprimendo le sollecitazioni sul concio gettato
che si avrebbero per effetto dell'intera struttura. Si completano le
operazioni di tesatura, 100% del valore di progetto, e si procede con
l'iniezione dei cavi. I valori di tesatura sono gli stessi
dell'impalcato realizzato con cassero tradizionale ovvero viene
applicato a ciascuna barra uno sforzo di 892 KN pari ad una tensione di
710 Mpa. Analogo sarà il procedimento per la realizzazione delle fasi
successive.
Travi continue realizzate con centina autovarante Traslazione laterale sull'altra via di corsa Esaurite
le tre fasi di getto della singola via di corsa, la centina torna verso
la posizione del secondo concio e si effettua la traslazione sulla via
di corsa adiacente. Nella posizione per la traslazione laterale la
centina appoggia sulle torri delle due pile centrali e viene spostata
sulle altre due torri gi posizionate sulle pile delladiacente via di
corsa. La centina viene poi riportata nella posizione della 1 fase di
getto e riprendono le operazioni precedentemente descritte. Le
modalità esecutive del Viadotto Brennero sono le stesse, con la
sostanziale differenza nel disallineamento delle pile fra le due vie di
corsa, che comporta il ricorso a torri ausiliarie per lo spostamento
trasversale dei due travoni reticolari. Da sottolineare il fatto di
operare sopra un'autostrada in pieno esercizio. Pertanto oltre
all'utilizzo di doppie reti di protezione contro le cadute di oggetti,
alcune fasi vengono realizzate in chiusure parziali o totali delle zone
interessate di autostrada. In particolare le chiusure vengono effettuate
per le operazioni di cassero, scassero e getto quando le aree
interferiscono in proiezione con la sede autostradale.
Travi continue realizzate con centina autovarante Viadotto Panaro VI83B realizzato con centina a travate scatolari chiuse Con
lo stesso principio delle opere di scavalco del Secchia e
dell'autostrada del Brennero vengono realizzate le due travate continue
del Viadotto Panaro. I casseri vengono appesi alle due travi scatolari che appoggiano su torri appositamente costruite sulle pile. L'assemblaggio
delle due travi viene fatto quasi completamente a terra e poi le stesse
vengono varate nella loro posizione iniziale mediante l'ausilio di due
autogrù di idonea portata. Si completano poi le operazioni con l'aggiunta dell'ultimo elemento di trave. Anche in questo caso i casseri, che hanno una struttura portante di tipo reticolare, vengono appesi mediante barre dywidag. Per
quanto riguarda le fasi realizzative delle travate si procede con gli
stessi criteri già visti nei casi precedenti del Secchia e del Brennero. Pertanto per queste si fa riferimento a quanto riportato nei relativi paragrafi.
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INFORMAZIONI GENERALI
Informazioni tecniche: Travi ad Omega prefabbricate
Informazioni tecniche: Travi continue gettate in opera
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